Massimiliano Capitanio, capo dell’AGCOM, l’autorità italiana di regolamentazione delle telecomunicazioni, ritiene che il nuovo sistema di blocco di Internet del Paese garantirà un futuro brillante nella lotta contro i servizi IPTV pirata. Dopo aver ricevuto la notizia che gli operatori pirata stanno rendendo obbligatorio l’uso delle VPN per i loro abbonati, la risposta del capo del blocco italiano è stata sorprendente. “Una notizia positiva”, ha detto Capitanio.

“Secondo: chi usa una VPN non è un utente inconsapevole ma sa di commettere un reato”, continua Capitanio. “E quindi rischia una multa fino a 5.000 euro. E ho la sensazione che ne leggeremo delle belle”.

In ogni caso, i pirati e/o gli utenti di VPN violano la legge italiana e le potenziali conseguenze includono una multa di 5.000 euro. O meglio, sarebbe così, se l’anonimato fornito dalle VPN non fosse in realtà la parte più importante dell’equazione tecnica complessiva.

  • Poliverso@feddit.itM
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    9 months ago

    I blocchi geografici sono uno schifo. Sentir parlare di “ansia da privacy” da parte del presidente di Agcom però fa ancora più schifo (EDIT - ATTENZIONE, COME FATTO NOTARE QUI DA da @nicolaottomano@mastodon.uno l’espressione non è di Capitani! Avevo letto male l’immagine postata). Il massimo dello schifo però è equiparare l’utente VPN a un criminale. Al di là dei messaggi veicolati dai testimonial dell’unico operatore VPN che fa pubblicità su YouTube, che a volte sono un po’ sgangherati, l’utilizzo consapevole delle VPN è una questione di igiene informatica, esattamente come defecare in un water: a nessuno verrebbe in mente di dire che chi non defeca per terra è un soggetto malato che non vuole farsi analizzare le feci. Anzi in realtà, in tempi che non vorremmo mai rivivere c’era chi sosteneva che “chi non piscia in compagnia, non è figlio di Maria”, con chiaro riferimento al dimostrare di non essere circoncisi…